30mg/ml non è perfetto, è patologicamente mediocre.
Per modulare il sistema immunitario, ottimizzare la sensibilità insulinica, sostenere l’equilibrio ormonale femminile (soprattutto in fase luteale ed in pre-menopausa), proteggere il metabolismo osseo e contrastare l’infiammazione cronica di basso grado, il range target è tra i 50 e gli 80 ng/ml.
Non stai “bene”, stai sopravvivendo.
Chi difende certi valori, non ha mai letto le metanalisi che correlano valori superiori a 50ng/ml con riduzioni significative del rischio di:
Il tuo corpo non vuole il minimo per evitare il rachitismo, vuole il massimo per esprimere potenza metabolica.
E sai cosa succede quando porti la vitamina D sopra i 60 ng/ml in modo strategico e monitorato?
Si sblocca una cascata di risposte: aumenta la sensibilità all’insulina, migliora la qualità del sonno, si regolarizzano i cicli, si abbassa l’HS-CRP, si accelera il reset.
Chi ti dice che “30 è perfetto” sta solo dichiarando guerra al tuo potenziale.
1 Vitamina D3- colecalciferolo
Dose di attacco (valori < 40ng/ml)
2.000/4.000 UI/die, in base al peso corporeo e alla latitudine
Assunzione al mattino, con un pasto contenente grassi (es. tuorlo, olio extravergine, burro chiarificato) per massimizzarne l’assorbimento.
2 Vitamina K2- menachinone-7 (mk-7)
200mcg/die, sempre insieme alla vitamina D.
Ruolo: evita la calcificazione vascolare, dirige il calcio verso le ossa. Non è opzionale.
3 magnesio- citrato o bisglicinato
400-600 mg/die, alla sera, lontano dalla vitamina D.
Cofattore essenziale per l’attivazione della 25(OH) a 1,25 (OH)2D.
Senza magnesio, la vitamina D è dormiente
4. Zinco- picolinato o bisglicinato
15-25mg/die, a cicli.
Ruolo: supporta la segnalazione intracellulare del recettore VDR.
Potenzia l’efficacia trascrizionale della vitamina D.
5 omega-3 (epa/dha) trigliceridi naturali
1-2g/die di epa +dha, preferibilmente con il pasto principale.
Sinergico con la vitamina D nella modulazione dell’asse infiammatorio
Interazioni e avvertenze: evitare l’assunzione con calcio supplementare isolato:
aumenta il rischio di calcificazioni vascolari.
Evitare assunzione serale: può interferire con la melatonina in soggetti sensibili.
Non per rientrare nei range di laboratorio, ma per dominare la biologia mitocondriale, immunitaria e ormonale.
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